Caporalato nell'Empolese Valdelsa, arrestato 40enne marocchino a Castelfiorentino per sfruttamento del lavoro

Caporalato nell'Empolese Valdelsa, arrestato 40enne marocchino a Castelfiorentino per sfruttamento del lavoro
procura di firenze
L'indagine della Procura di Firenze ha smantellato un sistema di sfruttamento di braccianti agricoli tra Empoli e Castelfiorentino. Sequestrati veicoli e oltre 14mila euro

Un’operazione congiunta dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Firenze e della Compagnia di Empoli ha portato all’esecuzione di una misura cautelare nei confronti di un uomo di origine marocchina, residente in Italia da diversi anni, accusato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. L’indagine, condotta sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Firenze, ha fatto emergere un sistema di reclutamento e sfruttamento di braccianti agricoli in diverse province toscane.

Nei giorni scorsi, a Castelfiorentino, il G.I.P. del Tribunale di Firenze ha disposto gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per l’indagato. Inoltre, sono stati sequestrati un’autovettura e un furgone utilizzati per trasportare gli operai nei campi, oltre a una somma di 14.694,29 euro, considerata il provento del reato di caporalato. Sono state eseguite anche perquisizioni personali e locali per raccogliere ulteriori elementi probatori.

L’attività investigativa, condotta dal 2023 al 2025, ha coinvolto anche i Nuclei Ispettorato del Lavoro di Prato e Siena, oltre agli ispettori del lavoro di Firenze, il P.I.S.L.L. e l’ASL di Empoli. Grazie a questa rete di collaborazione, le autorità sono riuscite a smantellare un sistema che impiegava lavoratori in condizioni di sfruttamento nei settori della potatura di vigne e ulivi, della raccolta di uva e olive e nel trasporto di pollame destinato al macello. Complessivamente sono stati identificati 18 lavoratori marocchini sfruttati, di cui otto privi di permesso di soggiorno valido per lavorare in Italia.

L’indagine ha preso il via nel giugno 2023, quando un lavoratore marocchino, irregolare sul territorio italiano, ha sporto denuncia presso la Procura di Firenze. L’uomo ha riferito di essere stato impiegato in condizioni di sfruttamento e ha raccontato un grave episodio avvenuto nell’aprile dello stesso anno: mentre potava un ulivo con forbici elettriche, si era infortunato, subendo l’amputazione del secondo dito della mano sinistra. L’indagato lo aveva accompagnato al pronto soccorso, dichiarando falsamente ai medici che l’incidente era avvenuto in ambito domestico, nel tentativo di eludere responsabilità.

Le indagini, condotte in collaborazione con l’ASL, hanno confermato la versione della vittima e hanno permesso di ricostruire il meccanismo con cui l’indagato reclutava e sfruttava i suoi connazionali, costretti a lavorare per una paga irrisoria, senza certezze sui compensi, con orari estenuanti e in condizioni di alloggio degradanti.

L’indagato, come previsto dalla legge, è da considerarsi innocente fino a una sentenza definitiva di condanna. Il processo chiarirà la sua posizione e stabilirà le eventuali responsabilità in merito ai reati contestati.

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