Castelfiorentino, Alessio Falorni in merito all'immigrazione: ''Questo è un problema che non ha colore politico''

Castelfiorentino, Alessio Falorni in merito all'immigrazione: ''Questo è un problema che non ha colore politico''
alessio falorni
Alessio Falorni in un post su Facebook analizza la situazione nella sua città

Chiara, lucida, obiettiva, l'esposizione del sindaco di Castelfiorentino in merito ad alcuni “temi caldi” di tanta parte d'Italia, Alessio Falorni in un post su Facebook analizza la situazione nella sua città:

“Oggi riunione speciale anagrafe/URP/Polizia Municipale per alcune anomalie di arrivi nella nostra Castelfiorentino. In particolare, da inizio 2024 sono aumentati in modo abnorme (qualche decina di unità, ma su nuclei piuttosto piccoli di base…) gli “ospiti” di nazionalità pakistana e nigeriana, che vengono all'anagrafe a dichiarare questa loro posizione, cosa che gli serve per accedere a uffici e servizi della Questura.

Il problema è che quando vanno via non sono tenuti a comunicarlo, quindi controllare il territorio e chi vi risiede è davvero complesso. Questi arrivi anomali sono purtroppo da tanto tempo un problema da gestire per le comunità, e in particolare per la nostra Castelfiorentino. Cerchiamo di fare di tutto per garantire un monitoraggio e un freno a questi arrivi, che spesso corrispondono a lavoratori a nero chiamati da connazionali per effettuare lavoro (a nero) di basso valore aggiunto in settori specifici. E del resto, se come vedete, ad esempio, gli agricoltori protestano perché nella catena del valore vengono falcidiati, e diventa impossibile generare un profitto con l'attività agricola regolare, non è strano che su lavori di basso profilo, che magari nemmeno sono appetibili per giovani nostri, si prova a tenere botta in questo modo. Non è regolare, certo, ma non è strano.

L'inizio di questa catena di irregolarità spesso è procurato da un alloggio, che può essere venduto (in alcune zone a bassissimo costo) da proprietari italianissimi a qualche personaggio, che poi lo usa come “base” per “ospitare” connazionali che iniziano le procedure per una residenza più o meno ordinaria in Italia. A volte sono, invece di vendite, semplici affitti, gestiti da un privato o da una agenzia immobiliare.

Ricordo a chi indulge in questo tipo di pratiche che si corrono diversi rischi, qualora la PM verifichi la presenza di irregolari su tali alloggi, fino alla denuncia per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Non è infrequente che, sempre a nero, e soprattutto all'interno dei nuclei di comunità immigrati, si generino anche traffici illeciti di “servizi all'immigrazione”, con tanto di tariffe per l'ottenimento di documenti specifici…

C'è anche da dire che le attuali norme su questa materia inibiscono uno dei più potenti strumenti che abbiamo per controllare, e cioè la discrezionalità di comportamento delle Pubbliche Amministrazioni, dovuta alla conoscenza specifica del territorio, e di chi ci circola.

Questo è un tema importante per il funzionamento delle comunità territoriali. Lo sarà sempre di più in futuro, in un Paese che, a causa della decrescita demografica, ha una fame impressionante di nuovi arrivi dall'Estero, e che per il momento stiamo trattando con strumenti davvero inadeguati”.

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