Sabato 23 novembre in piazza Boccaccio, la giornata ufficiale, aperta a tutte le cittadine e i cittadini che potranno contribuire a riempire il grande cuore rosso che sarà realizzato in piazza portando oggetti e indumenti di colore rosso, che potranno ovviamente essere ripresi al termine dell’evento. Si inizia quindi alle ore 15:00 con i saluti istituzionali, ci seguirà alle ore 15:30 - “Riempiamo il cuore”, musica e parole a cura del gruppo teatrale “La porta al sole” e “I ragazzi di Guazza borrana”. Alle ore 16:00 “Il mio corpo in libertá”, performance a cura di “Accademia della Danza”. Alle ore 16:15 conclusione con un evento collettivo “Respect”, un flashmob a cura di “Kinesis” (la cui coreografia si può imparare fin da ora su YouTube: https://youtu.be/9db5ozPfZYs?si=ZTtnNf_f9GzU7iHL).
In caso di pioggia la manifestazione di sabato si svolgerà comunque presso la Galleria Boccaccio, viale Matteotti, 65.
Sarà inoltre presente sempre sabato 23 dalle ore 15:00 alle ore 18:00 in Piazza Boccaccio, e poi sarà il giorno dopo, domenica 24 dalle ore 15:00 alle ore 18:00 in Palazzo Pretorio, l’installazione “Non sono la tua barbie”, un progetto di “Officina dell’Arte” in collaborazione con “Ipotesi Teatrale” contro il bullismo e la violenza sulle donne. Una sorta di grande scatola simile al contenitore di una bambola Barbie, all’interno del quale si potrà entrare per farsi una foto. Un’opera provocatoria per dire no agli stereotipi di genere.
Le iniziative, organizzate in occasione della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”, sono organizzate e promosse dal Comune di Certaldo insieme a SPI CGIL, Coordinamento donne SPI, Auser, Forum delle donne, Officina dell'arte, Ipotesi teatrale, Accademia della Danza, Kineses, La porta al sole, I ragazzi di guazza borrana, ANPI sezione Certaldo, Rione Il Vicario, Croce Rossa Italiana, Misericordia, Associazione Polis.
“Ringraziamo tutte le associazioni che hanno aderito a questa manifestazione - dice l’assessora alle pari opportunità Clara Conforti - per sensibilizzare verso questa situazione che viene definita di emergenza ma che purtroppo è invece un problema quotidiano e radicato. Dobbiamo essere tutti parte attiva di un cambiamento sociale e culturale, dobbiamo liberare la nostra società dai retaggi culturali e dai pregiudizi e stereotipi, dobbiamo sostenere i centri antiviolenza, educare all’affettività e al rispetto a partire dalle scuole”.