Via libera alla concessione in uso gratuito alla Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa dei tre appartamenti al piano primo e secondo del Complesso Ex Sert di Piazza XXIV Luglio che già ospita la Casa della Salute ‘Gino Strada’ e gli appartamenti del progetto condominio solidale “Freedom” e la Smart Home affidata all’associazione Vorrei Prendere il Treno.
In questo modo si va a potenziare ulteriormente la funzione sociale del condominio solidale: i tre alloggi, che ospiteranno quattro cittadine e cittadini, saranno infatti destinati a favore di anziani non autosufficienti, grazie a un progetto della SDS all’interno Misura 5 “Inclusione e coesione” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il progetto come evidenziato dalla SDS ha l’obiettivo di fornire soluzioni abitative stabili alle persone anziane in condizione di fragilità sociale e socio-economica e per questo più esposte agli effetti negativi dell’invecchiamento, attivando o riqualificando forme di coabitazione solidale tra esse.
Il principale risultato che ci si attende dal progetto è la realizzazione di un modello assistenziale il cui ricorso alla tecnologia consenta di limitare gli interventi impropri, di focalizzare al meglio l’uso delle risorse e di intervenire precocemente in caso di necessità.
Gli appartamenti, infatti, saranno dotati di un’infrastruttura tecnologica consistente in apparecchiature per il dialogo a distanza, come tablet o altre dotazioni tecnologiche, al fine di garantire una comunicazione continua e strutturata con i servizi pubblici.
Pertanto sarà costituita una centrale operativa attiva h12 che dialogherà da remoto con i beneficiari del progetto per contestualizzare il ricorso a servizi, quali assistenza domiciliare e aprire un ventaglio di opportunità di sostegno alla permanenza a domicilio (service per accesso servizi sanitarti, sostegno disbrigo piccole pratiche, supporto alla mobilità).
«Si completa grazie alla società della salute e alle risorse Europee del Pnrr il nostro condominio solidale - afferma la sindaca Brenda Barnini - tre appartamenti destinati a persone anziane che potranno vivere in autonomia ma con un livello di assistenza sufficiente a venire incontro alle fragilità e ai bisogni. Stiamo davvero realizzando qualcosa di molto importante per la nostra comunità, sperimentare nuove forme di coabitazione. L’auspicio è che questo esempio realizzato grazie ad un progetto del Comune e risorse pubbliche possa diventare un modello da imitare per gli investimenti privati e sostenuto dal mercato».
«Il supporto alle persone anziane perché mantengano un ruolo attivo nel contesto sociale nel quale vivono - evidenzia Franco Doni, direttore della SDS Empolese Valdarno Valdelsa - è sicuramente favorito dal poter abitare in luoghi dotati di servizi di supporto, come in questo caso il condominio Freedom può offrire, e dal ricorso alla tecnologia che ci mette in condizione di avere un rapporto costante con le persone, anche a distanza, come abbiamo sperimentato in molti casi durante il periodo di maggiore presenza della Pandemia da Covid 19. Empoli costituisce il primo tassello di una rete di appartamenti che ospiteranno almeno 50 persone con caratteristiche di fragilità, ma per le quali attraverso i supporti previsti si lavorerà per consentire di mantenere la propria autonomia il più a lungo possibile.
IL PROGETTO - L'edificio di piazza XXIV Luglio si colloca nel centro storico di Empoli, tra via dei Neri e una serie di spazi aperti riqualificati nell'ambito del progetto di rigenerazione urbana HOPE (Home of People and Equality). HOPE interessa gli spazi aperti di un importante settore del centro storico e alcuni edifici comunali strategici: oltre all'ex Sert, interessa il complesso del San Giuseppe in via Paladini, che comprende l’ex ospedale cittadino e l’ex Convitto infermieri. L'edificio di piazza XXIV Luglio è stato riqualificato mediante un importante intervento di adeguamento strutturale, che ha ricostruito per intero le fondazioni perimetrali e interne. Si è poi intervenuti sull'efficienza energetica della struttura. Pur non trattandosi di un bene vincolato, sono stati mantenuti tutti i valori storici dell'edificio che, nonostante i numerosi interventi avvenuti nel Dopoguerra, si sono mantenuti pressoché inalterati rispetto all'edificio ottocentesco originale, come la facciata su piazza XXIV Luglio o alcune strutture voltate interne.
L'investimento complessivo finale dell'opera è stato di oltre 2,8 milioni di euro, dei quali 2,2 milioni per l'intervento edilizio, finanziati nell'ambito del POR-FESR 2014-2020 con un importo di oltre 1,8 milioni di euro. L'intervento ha previsto la conversione dell'immobile, già utilizzato come SerT, in polo socio-sanitario e assistenziale secondo i nuovi modelli di servizi per la collettività erogati sul territorio, realizzando al piano terra una Casa della salute e ai due piani superiori il condominio solidale Freedom che ospita anche la Smart Home, oltre ai tre alloggi destinati al progetto della Sds. L'obiettivo è creare nuove forme di assistenzialità, residenzialità e socialità urbana, in grado di riportare dentro il perimetro del centro storico una serie di funzioni pubbliche per favorire promozione e inclusione sociale in linea con le strategie di sviluppo urbano sostenibile, promosse dalla Regione Toscana con i Progetti di Innovazione Urbana. In particolare, la Casa della salute rappresenta una struttura della medicina del territorio e centro di ascolto per i più giovani: oltre a offrire un servizio di assistenza socio-sanitaria integrato ai residenti del centro storico, è concepita come un presidio medico e infermieristico, in grado di rispondere in modo flessibile alle diverse esigenze, così da diventare un punto di riferimento per tutta la comunità locale. Il Condominio solidale, invece, conta quattordici appartamenti complessivi dei quali dieci gestiti dall'ATI Freedom, uno (Smart Home) concesso all'associazione Vorrei Prendere il Treno ETS e tre della Società della Salute Empolese Valdelsa.
Il progetto nasce per dare risposta alle criticità abitative sia delle categorie deboli consolidate, in particolare gli anziani soli, sia di quelle a rischio di nuove forme di fragilità e povertà, principalmente temporanea, potenziando al tempo stesso l'integrazione culturale.