C’è chi crede e chi non crede ai fantasmi, tuttavia sono molti i luoghi segnati da storie di creature impalpabili che vagano nella notte, uno tra questi è a pochi chilometri dall' empolese. Halloween si sta avvicinando, e noi vogliamo raccontarvi una storia con il fascino del mistero, la storia di una bella ragazza di nome Elvira che viveva in un paesino toscano chiamato Toiano nel comune di Palaia.
Toiano è un antico borgo in provincia di Pisa, subito dopo Montaione e Castelfalfi venendo dalla Val d'Elsa, gode di un bellissimo panorama sulla valle. Oggi è abitato da una colonia di gatti e pochissime persone che si contano sulle dita di una mano, è infatti soprannominato “il borgo fantasma”, anche a causa di un fatto di cronaca nera accaduto ormai tanti anni fa, nel 1947.
Il borgo viene anche chiamato “il borgo della bella Elvira”, dedicato a un “cold case”, un caso rimasto purtroppo irrisolto; questa bellissima ragazza di nome Elvira che in quegli anni viveva lì fu infatti trovata brutalmente assassinata in modo misterioso nel bosco.
Negli anni poi ci sono state molte segnalazioni che farebbero pensare che lo spirito della giovane si aggiri ancora tra quei boschi. Si percorre una lieve salita per arrivare al borgo, e sulla destra fa bella mostra di se la chiesa sconsacrata dell’alto medioevo, percorrendo verso il paese si attraversa un bel ponte da cui è possibile ammirare una notevole vista.
La storia racconta di questa bella ragazza di nome Elvira Orlandini di 22 anni, che lavorava come cameriera nelle fattorie vicine. Il giorno del corpus domini il 5 giugno 1947 Elvira stava andando a raccogliere acqua con una brocca in mano… Non si sentirono grida, forse conosceva l’assassino… Fu trovata senza biancheria, con la gola tagliata da un coltello, vicino al ciglio della strada nel bosco nei pressi della fonte dell’acqua, dove adesso è presente un cippo in suo ricordo. Non si è mai saputo chi fosse stato l’omicida, anche se in un primo momento fu accusato il giovane fidanzato di lei, tale Ugo Ancillotti, che abitava proprio davanti la casa della fidanzata.
Per essere accusato di questo Ugo fece anche due anni di prigione, difeso allora da due avvocati in patrocinio gratuito di Empoli fu prosciolto al termine dell’udienza. Il ragazzo raccontò di aver visto la fidanzata al mattino, di essere andato poi a casa a riposare e di averle dato appuntamento poi alle 17.00 per andare insieme alla processione, ma nel racconto mancavano 5 minuti di cui non vi era giustificazioni. Occorsero varie prove e verifiche sul posto da parte dei giudici e periti di allora per poterlo prosciogliere ma per questo ci volle molto tempo, all’udienza a Firenze per questo ragazzo giunsero molte persone, così tante che dovettero chiudere le porte; l’arringa sentita di un famoso avvocato fiorentino lo scagionò e fu scarcerato per mancanza di prove con la motivazione che “il fatto non sussiste”.
Il “signorotto” presso il quale la ragazza lavorava fu sulle bocche di molti allora, ma come abbiamo detto ancora non si è saputo mai chi fu chi uccise Elvira. Fa comunque pensare il fatto che ancor oggi a distanza di 74 anni il cippo a lei dedicato sia contorniato da piccole cose, oggetti e monili di persone che lo raggiungono e la ricordano. Il paese si spopolò nel dopoguerra, gli abitanti abbandonarono l’agricoltura per andare verso paesi come Empoli o Pontedera, dove poterono trovare lavoro alla Piaggio. Quindi Toiano, in una serata di Halloween, potrebbe essere un luogo alternativo per fare una passeggiata tra il mistero e la storia di Elvira.