Empoli, firmato il patto parasociale territoriale

Empoli, firmato il patto parasociale territoriale
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Una collaborazione, quella dei Comuni presenti, nata da un rapporto di reciproci rispetto e stima, creatosi con la partecipazione a Publiservizi SpA

E’ avvenuta questa mattina, all’interno della sala consiliare del Palazzo Comunale di Empoli, la firma che ha siglato il patto parasociale territoriale tra i 19 Comuni dell’Empolese Valdelsa, Valdelsa Senese e Valdinievole dell’area ex Publiservizi. I Comuni in questione, tra cui Empoli, Castelfiorentino e Montelupo Fiorentino, sono soci della Multiutility e della holding Toscana, create per una gestione unitaria delle partecipazioni azionarie e per tener di conto degli interessi territoriali di tutti i Comuni partecipanti. Il documento firmato questa mattina è stato reso indispensabile per far sì che si possa assicurare la coordinazione più ottimale possibile dei diritti amministrativi e una gestione ancor più efficiente della Multiutility, così come ha spiegato il Primo cittadino castellano, Alessio Falorni: “Personalmente sono molto soddisfatto che il territorio rappresentato da questo patto sia così vasto. I nostri obbiettivi primari sono naturalmente quelli di migliorare la capacità di eseguire investimenti e di cercare di ridurre il più possibile le tariffe dei nostri cittadini”.

Una collaborazione, quella dei Comuni presenti, nata da un rapporto di reciproci rispetto e stima, creatosi con la partecipazione a Publiservizi SpA, che già in passato ha portato risultati più che soddisfacenti in termini di efficienza ed economicità delle azioni amministrative. “Quello di cui oggi stiamo parlando è un patto che tiene saldamente legate 19 realtà comunali differenti che, grazie ad esso, trovano una rappresentanza unitaria nella nuova compagine societaria della Multiutility - spiega la sindaca di Empoli Brenda Barnini, poi prosegue - attraverso una sola voce saremo tutti rappresentati nell’interesse dei nostri cittadini e questa opportunità ci permette di continuare ad inseguire l’evoluzione del processo Multiutility, rendendo il patto uno strumento più forte di rappresentanza per i nostri comuni”.

Con la firma dell’accordo in questione, le quote detenute da ogni singolo Comune vanno a formare complessivamente il 12%, fondamentale per il fatto che lo statuto della Multiutility prevede un ruolo obbligatorio di conduzione per chi ha più del 5%, quota che nessuno dei Comuni sarebbe riuscito a raggiungere singolarmente.

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