Anche quest’anno le celebrazioni istituzionali organizzate e promosse dall’amministrazione comunale nell’ambito dell’anniversario della Liberazione di Empoli, sono proseguite con la seduta dell’assemblea consiliare aperta, in sessione straordinaria che si è tenuta ieri sera, mercoledì 18 settembre 2024, nella sala del Cenacolo degli Agostiniani, in via dei Neri, 15.
Numerosi i presenti, una forte partecipazione per essere lì, a viso aperto. La sala gremita come risposta di una comunità che ha vivo in sé il senso di appartenenza, di identità in quella memoria storica, fatta di valori, incline al ricordo di fatti di un passato che resta scolpito nel presente e proiettato nel futuro perché non accada mai più. Incline al dolore e all’onore per coloro che sacrificarono la propria vita per liberare la città dal regime nazifascista.
Empoli ha intitolato una nuova piazza, ‘Piazza 2 settembre’, per fermarsi e celebrare la vittoria della democrazia in quel giorno così identitario per la città: 2 settembre 1944. Tra i presenti il nuovo dirigente del commissariato Giancarlo Consoli in rappresentanza delle forze dell'ordine, il consigliere regionale Enrico Sostegni e il presidente onorario dell'Aned Empolese Valdelsa Franco Castellani, figlio di Carlo calciatore dell'Empoli e deportato.
Ad aprire la seduta al Cenacolo degli Agostiniani sono stati cantati l’Inno alla gioia e l’Inno di Mameli. Poi sono cominciati i contributi istituzionali alla serata.
Come di consueto il Consiglio comunale è stato trasmesso anche in diretta sull'apposita piattaforma empoli.consiglicloud.it e sul canale Facebook del Comune di Empoli.
GLI INTERVENTI
A introdurre è stata la presidente del Consiglio comunale Simona Cioni: "Ringrazio i presenti e gli ospiti che hanno accolto l'invito con piacere. A settembre abbiamo già commemorato questo intervento così importante. È stato delineato il contributo fondamentale e doloroso alla costruzione del percorso democratico del nostro Paese. La sofferenza è stata in termini di perdite di vite umane, restrizione dei diritti umani, povertà e indigenza. Nel 2017 il presidente della Repubblica ha concesso a Empoli la Medaglia al Merito Civile per la lotta nella Resistenza".
A seguire il sindaco Alessio Mantellassi: "Da tempo abbiamo organizzato un Consiglio comunale aperto sulla Liberazione per fermarsi e sottolineare come il 2 settembre 1944 fosse essenziale per la città di Empoli. Questa era una delle date che rimaneva più a margine rispetto agli altri appuntamenti nazionali istituzionali, come il 25 aprile. Inoltre a livello locale il 24 luglio e l'8 marzo avevano importanza, ma ha senso considerare il 2 settembre come il nostro '25 aprile' come chiusura di una parentesi che non è durata solo 4-5 anni. Non è solo così: l'Italia era in un tunnel dagli anni '20, frutto di un ingegno tutta italiana che nella costruzione di un regime duro, violento e reazionario aveva dato il modello di come si poteva fare un regime totalitario. Nel 2021 abbiamo ricordato con un convegno importante e un libro curato dal prof. Roberto Bianchi con i fatti del 1921, importanti per leggere anche i 20 anni successivi. Empoli entra in quel momento nell'occhio del ciclone e subisce la repressione, iniziando a pagare il fatto di essere una città troppo libera e pensante. Rimanere fermi sui propri valori per 20 anni è quasi un miracolo, essere se stessi in un periodo in cui si sarebbe potuto rischiare la vita. Il 26 dicembre '43 ci fu un bombardamento alleato all'ora di pranzo, anche la parte giusta per arrivare alla Liberazione utilizza gli strumenti delle bombe e delle armi, che quando cadono non fanno distinzione tra civili e militari. Quando partirà il cantiere del nuovo teatro ritengo che la città si toglierà di dosso le ferite di quella guerra, che con i bombardamenti fece crollare il campanile che distrusse l'allora teatro Salvini. Giovedì 4 marzo del 1944 ci fu lo sciopero a Empoli, ci fu un'organizzazione enorme e fu uno dei pezzi che permise di arrivare al 2 settembre. Poi l'8 marzo arriva la deportazione, non fu un rastrellamento casuale, ma vennero stilate delle liste di chi aveva scioperato e persone 'troppo libere'. Vennero arrestati, strappati alle loro famiglie".
Infine la Liberazione e le iniziative in corso: "Stiamo pensando a come commemorare i soldati neozelandesi, il cui tributo qui a Empoli non può cadere nell'oblio. Cinque anni fa una ex Casa del Fascio è stata dedicata alla Memoria, dove presenteremo a breve anche il famoso lavoro di ricerca sui 530 'volontari della libertà' del 1945 che partirono per dare una mano a chi ancora non era libero. In questi giorni è uscito il bando di Investire in Democrazia, stimolando all'impegno civico, continuiamo con i Viaggi della Memoria nelle terre delle deportazioni e per trovare i nostri amici di Sankt Georgen an der Gusen, dove sorgeva il campo di concentramento di Gusen ma con i quali è nata un bellissimo gemellaggio da quasi 30 anni. Dobbiamo essere impegnati nell'oggi e l'8 ottobre andrò a trovare il popolo Saharawi per tenere i riflettori accesi. Buona Liberazione a tutti voi".
Successivamente è stato il momento degli ospiti della serata.
Ha preso la parola Vania Bagni, presidente provinciale Anpi: "La memoria è la radice del nostro tessuto democratico del nostro Paese, che ci aiuta a dividere il mondo del nazifascismo e quello della Resistenza. Siamo liberi in uno stato democratico, ma non siamo consapevoli di questa posizione di favore. Tendiamo a dimenticare questa eredità che è frutto del sacrificio di tante donne e tanti uomini che scelsero di lottare. La nostra Costituzione fissa le condizioni per un nuovo mondo di pace, diritti e uguaglianza. Ci aiuta a rimanere umani e la condanna al fascismo è espressa in tutta la sua struttura. L'avanzata delle formazioni neofasciste sembra inarrestabile e la sottovalutazione negli anni ha portato a un revisionismo che punta a rovesciare quella storia. Buona Liberazione in memoria di tutti i morti per la Costituzione antifascista e la libertà di essere libere e liberi". L'applauso è partito dalla platea anche durante i ringraziamenti di Bagni verso il Consiglio comunale "per aver approvato l'ordine del giorno per il riconoscimento dello stato di Palestina".
Per l'Aned è intervenuto invece Roberto Bagnoli, presidente della delegazione locale Empolese-Valdelsa: "La Resistenza a Empoli fu un momento di presa di coscienza collettiva, tra le forze democratiche eterogenee ma unite dallo spirito antifascista. Dei 530 volontari della libertà non abbiamo più testimoni diretti, ma con alcuni di loro c'è stato un rapporto di grande amicizia. La memoria deve servire ai giovani perché ogni volta che una persona viene discriminata per qualsiasi fattore, dobbiamo ricordare che quella storia che purtroppo è successa potrebbe ripetersi. Dobbiamo sostenere la cultura della memoria, e il nemico è la facilità con cui può essere messa da parte".
Infine è intervenuto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani: "In Toscana sono accaduti più di 200 eccidi, fermandosi solo agli innocenti ci troviamo di fronte a 4.500 vittime delle 30mila in totale. Con le deportazioni per mano di un'organizzazione di almeno un milione di persone, non due dittatori. Queste riflessioni vanno fatte fino in fondo, non mi tranquillizzano i segni che cogliamo sui social di valori che mettevano in moto la macchina di sterminio di milioni di persone. Per questo non ci possiamo limitare a dire che niente sia accaduto, viviamo in un'epoca in cui ci sono segnali davvero preoccupanti di guerre vicine a noi”.
Dopodiché è stato il turno dei consiglieri comunali. Ognuno dei gruppi consiliari si è iscritto per prendere la parola.
Ha cominciato per Centrodestra per Empoli il capogruppo Andrea Poggianti: "Dobbiamo attualizzare il messaggio che la Liberazione ci trasmette e la premessa è quella degli orrori di guerra di cui Empoli è stata testimone. Ma ricordiamo il coraggio degli attori che hanno reso effettiva la Liberazione e le truppe alleate, tra cui il 28esimo battaglione Maori. Una testimonianza di lotta per la libertà da ricordare e sarà un onore per me essere in Nuova Zelanda per ringraziare quel sacrificio. La Liberazione di Empoli è un faro per il nostro futuro".
Per Alleanza Verdi Sinistra è intervenuto Marco Dicuio, che ha portato il certificato al patriota concesso al nonno Licurgo, partigiano: "La Liberazione è ancora un tema divisivo, verso cui le compagini di centrodestra non riescono a posizionarsi con chiarezza. Spetta però a noi tramandare fisicamente le storie e i racconti di chi non c'è più. Licurgo faceva il vetraio, venne incarcerato e amnistiato, poi arrestato a condannato a 14 anni. Fu in carcere dal '37 fino alla liberazione del '44 e nonostante ciò decise di prendere parte alla lotta partigiana nelle Colline Metallifere. Il suo insegnamento postumo riguarda l'uso della sua libertà per raggiungere quelle di altri".
Dai gruppi di opposizione è intervenuto Leonardo Masi per il gruppo Buongiorno Empoli - Siamo Empoli: "Insieme alle associazioni Aned e Anpi abbiamo tanti momenti a cui partecipiamo e ricordiamo la storia della liberazione dal nazifascismo. Questo di stasera è un Consiglio comunale aperto che serve a fare una riflessione sul presente e sul domani. Per me attualizzare il presente è contrastare l'invio delle armi per fomentare le guerre, dal '45 abbiamo un esercito straniero sul nostro terreno. Dobbiamo continuare a proteggere la nostra Costituzione e i valori della Resistenza”.
Per il Pd ha parlato Raffaele Donati, consigliere comunale delegato alla Cultura della Memoria: "Quando partecipai al Consiglio comunale per i 75 anni dalla Liberazione di Empoli, ebbi la fortuna di ascoltare gli interventi di Rolando Fontanelli e Dario Del Sordo, partigiani che oggi non ci sono più. Arriviamo al presente: la Resistenza fa parte di tutti i cittadini, anche di chi pensa che questo tema non lo riguardi. Si cerca di dimenticare anche il ruolo che abbiamo avuto noi italiani in quei 20 anni. Noi non dimentichiamo e lo facciamo con cerimonie come questa, con una rassegna dedicata alla Casa della Memoria e con momenti nelle scuole come Investire in Democrazia".
Per i gruppi consiliari di opposizione Fratelli d'Italia e Forza Italia - Empoli del Fare ha preso la parola Cosimo Carriero: "Ricordare le vittime del nazifascismo è più che doveroso. Il 2 settembre abbiamo preso parte alla commemorazione in piazza della Vittoria. La memoria deve essere onesta, concreta e inclusiva e non possiamo dimenticarne una parte. L'Europa ha sofferto in modo altrettanto grave il giogo del regime comunista, Empoli deve ricordare tutte le vittime di ogni totalitarismo e l'esodo giuliano-dalmata".
Per Questa è Empoli è intervenuta invece Giulia Terreni: "La Liberazione a Empoli ha significato la riorganizzazione e la ricostruzione della nostra città. Ottant'anni di pace sono tanti e anche se la nostra Repubblica ha vissuto momenti bui, l'Italia non ha visto una guerra direttamente nel paese da allora. Mio nonno è partito partigiano e se avesse visto i tg sulle guerre in corso avrebbe detto che non abbiamo capito niente. Sta a noi far germogliare il seme affinché si possa vivere ancora questa pace e serenità a cui siamo abituati. E dobbiamo continuare a vivere in democrazia".
Jacopo Maccari per il Movimento 5 Stelle ha commentato: "Un'impresa straordinaria che ha permesso la libertà della nostra città. Le persone che hanno lottato oggi per diritti che oggi diamo per scontati. Pensiamo alla guerra in Ucraina e in Medio Oriente e al nostro Paese che non sta reagendo come afferma la nostra Costituzione. Il ricordo della tragedia dei conflitti armati e dell'oppressione deve rimanere vivo in tutti noi, monito costante per evitare gli errori del passato. Ora tocca a noi, eredi di quei giganti, mantenere i loro sforzi".
Infine per la lista Una storia empolese è intervenuto Iacopo Periti: "Quello che i ragazzi ascoltano al telegiornale un tempo l'abbiamo vissuto anche noi. Parliamo di Liberazione ma sarebbe più corretto parlare di 'fine della guerra civile', a ricordarci di un momento della nostra storia in cui tra italiani ci ammazzavamo per questioni ideologiche. Una divisione che è stata eliminata con l'amnistia di Togliatti. La storia ha voluto che sia stata la fazione degli alleati a vincere".
I ringraziamenti finali sono stati affidati alla presidente del Consiglio comunale Simona Cioni che ha letto una frase di Piero Calamandrei che rivolge queste parole a un gruppo di giovani studenti alla Società Umanitaria, a Milano, nel 1955: “Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità: andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione”.