Quattro telemetrie per la rilevazione parametrica andranno in dotazione alla Stroke Unit dell’ospedale San Giuseppe di Empoli. Le nuovissime apparecchiature sono state acquistate dalla Fondazione Santa Maria Nuova, grazie alla generosità della struttura ricettiva con sede a Castelfalfi, a Montaione, che ha donato 40mila euro all’ospedale empolese, finalizzati a finanziare il progetto Area Stroke.
Questa mattina il presidente della Regione Toscana e il direttore dell’Azienda sanitaria, Ing. Valerio Mari - insieme al Direttore Servizi Sociali Ausl Toscana centro, Rossella Boldrini, al presidente Terza Commissione Sanità Regione Toscana, al sindaco di Empoli e di Montaione, al presidente della Fondazione Santa Maria Nuova, Giancarlo Landini e al Presidente Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa - hanno preso parte alla cerimonia di consegna che si è svolta in reparto alla presenza anche degli altri medici e dei responsabili della struttura di Castelfalfi, Mounir Husseini, Amministratore delegato, Emanuele Buti, Health&Safety Manager e Lorenzo Bigazzi, Director of Finance.
Momento culmine della cerimonia è stato il disvelamento della targa apposta all’esterno del reparto che recita come il passaggio da Area Stroke a Stroke Unit del San Giuseppe sia stato reso possibile grazie al supporto della struttura turistica di Castelfalfi.
Per l’Azienda sanitaria erano presenti, fra gli altri, anche Silvia Guarducci, Direttore presidio ospedaliero San Giuseppe Empoli; Luca Masotti, Direttore Medicina Interna II San Giuseppe; Enrico Benvenuti, Direttore dipartimento di Medicina Multidimensionale e Direttore della struttura complessa Geriatria Firenze Empoli; Leonello Guidi, Direttore Neurologia San Giuseppe Empoli; Paola Bartalucci, Direttore del Pronto Soccorso dell’ospedale.
Il grazie della Regione Toscana è arrivato ai responsabili della struttura di Castelfalfi da parte del Presidente della Regione che ha sottolineato il valore del beneficio che arriva dalla donazione all’ospedale San Giuseppe che, secondo il Presidente, vuole essere elemento di servizio attraverso i suoi operatori e contemporaneamente rappresenta il punto di riferimento del livello di civiltà di una comunità.
"La portata di questa collaborazione - sottolinea il Direttore Asl, Valerio Mari - è per noi particolarmente significativa, dimostra tutta la sensibilità di un interlocutore che ascolta l’ospedale e il territorio e si mette a disposizione. Inoltre rappresenta un modello di collaborazione pubblico privato esemplare nell’interesse di tutti”.
Con l’introduzione delle telemetrie in Area Stroke, il reparto raggiunge ora un livello assistenziale superiore che rende ancora più omogeneo il percorso del paziente con stroke ischemico dell’ospedale San Giuseppe rispetto alla rete ospedaliera assistenziale aziendale per la cura dell’ictus, di cui fa parte anche il San Giuseppe e che è diretta a livello aziendale da Pasquale Palumbo. Sull’apparecchio convergono sistemi che rilevano fino a sei tipologie di parametri: la pressione arteriosa, la saturazione, la frequenza cardiaca, la temperatura corporea, il posizionamento del paziente ed è possibile eseguire anche la registrazione in continuo dell’elettrocardiogramma. I parametri attraverso una tecnologia wi-fi si trasferiscono sui computer del reparto, consentendo a medici e operatori sanitari di seguirne l’andamento da un unico ambiente centralizzato.
“Questa rilevazione multiparametrica - spiega Luca Masotti, direttore del reparto di Medicina Interna II del San Giuseppe che comprende al suo interno la Stroke Unit - ci permette di uniformarci alle altre Stroke Unit aziendali e contestualmente di offrire una migliore assistenza ai pazienti, in particolare in termini di prognosi. Contemporaneamente abbiamo ora la possibilità di gestire attraverso le telemetrie almeno 4 pazienti con ictus dei 12-16 al giorno che abbiamo in reparto. L’utilizzo delle telemetrie è fondamentale nelle prime 48-72 ore dall’insorgenza dello stroke”.
“L’importanza di questi dispositivi - aggiunge Enrico Benvenuti, Direttore dipartimento di Medicina Multidimensionale - s’inserisce in un momento fondamentale del percorso dell’ictus. Lo stroke ha un lungo percorso di recupero ed è condizionato da come si affronta nella prima fase. L’utilizzo di queste apparecchiature è fondamentale per il trattamento clinico e per la prevenzione delle complicanze in questo momento preciso della malattia che ha un lungo recupero funzionale e che da subito necessita di un approccio multidimensionale, interdisciplinare e interprofessionale, dove la fisioterapia rimane il cardine”.
Il progetto da anni era seguito da Masotti insieme alla direttrice di presidio, Silvia Guarducci. Quando la struttura turistica con sede a Castelfalfi ha mostrato la volontà di fare una donazione all’ospedale, è stato proposto di destinare il contributo al progetto. La Fondazione Santa Maria Nuova poi si è fatta tramite perché l’acquisto delle apparecchiature andasse a buon fine.
“Ringrazio Castelfalfi per l’opportunità e la Fondazione Santa Maria Nuova per la costante collaborazione e l’attenzione verso l’ospedale San Giuseppe”, dichiara la direttrice Silvia Guarducci.
“Siamo soddisfatti come Fondazione di aver potuto facilitare l'acquisto di queste importanti strumentazioni che permetteranno all'Area Stroke dell'ospedale di Empoli di confermarsi all'avanguardia nella gestione di questa importante patologia - dichiara il presidente della Fondazione, Giancarlo Landini - mettere a frutto nel minor tempo possibile le donazioni per l'Azienda sanitaria è l'impegno costante della Fondazione Santa Maria Nuova. Queste sinergie andranno sviluppate sempre più in futuro perché la generosità dei cittadini e delle aziende del territorio si tramuti in miglioramento della qualità dell'assistenza delle strutture aziendali”.
La formazione online agli operatori è già stata fatta, occorreranno altri giorni per la formazione sul campo. In tutto saranno formati circa 15 medici e 20 tra infermieri e OSS. L’attivazione delle apparecchiature è prevista per metà Giugno.
“Mi preme ringraziare i donatori per aver creduto in questo progetto e tutto il personale del reparto che si è reso da subito disponibile per questa innovazione e formazione, comprendendone il valore e l’opportunità”, sottolinea concludendo il direttore del reparto, Luca Masotti.