Empoli: tutti incollati allo schermo fino a tardi per i BNKR44 al Festival di Sanremo 2024

Empoli: tutti incollati allo schermo fino a tardi per i BNKR44 al Festival di Sanremo 2024
bnkr44
Finalmente la tanto attesa esibizione sul palco dell'Ariston per il collettivo empolese BNKR44

Arrivano di corsa, tutti insieme, alle 1.00 di notte del 6 Febbraio, i giovani BNKR44 da Empoli, pronti per il loro esordio assoluto tra i BIG in prima serata su Rai1 al Festival di Sanremo 2024 con il loro brano inedito “Governo Punk” (nel 2023 avevano duettato nella serata Cover con Sethu, esibendosi con Charlie fa surf dei Baustelle).

Dopo una “strana calma” di Faster e qualche respiro di Fares, i ragazzi prendono posizione e il pezzo parte. Orecchiabilissimo fin da subito, con il suo ritornello, lo risentiremo sicuramente spesso passare in radio. 

Il gruppo si esibisce in una coreografia che si compone e scompone in modo più o meno uniforme e le voci dei vari componenti del collettivo si alternano: da Fares, Faster, Erin, Piccolo, Astrocaph fino a Jxn ai tasti. Ghera è dietro le quinte.

L’orchestra è diretta dal maestro Enrico Melozzi e il brano è scritto insieme a Jacopo Ettore, ultimata e completata al “bunker” di Villanova.

Vestiti con un outfit casual, da “circo punk”, come lo definiscono loro, i BNKR44 hanno portato sul palco una ventata di aria fresca pop, fatta di momenti tristi e malinconia giovanile che si prova solo se sai cos’è la nebbia della provincia “la stessa dal 2003”, ma anche di voglia di novità, di un governo punk, di saltare e ballare su un pezzo dei Blur, come dice la canzone.

Salutano il pubblico con il motto che contraddistingue il nuovo tour “I love Villanova” e fanno guadagnare già 10 punti a chi li ha scelti nella propria squadra al Fantasanremo.

E adesso pronti per rivederli nelle prossime serate e sostenerli con il voto da casa.

Qui sotto il testo del brano “Governo Punk”:

Dammi una città, un governo punk

Sono un Dio che ha una regina da salvare

(Sotto il temporale)

Dammi la metà di un cachet da star

Unidentità, ma da cui possa scappare

(Fammi vergognare)

Parliamo da soli in una notte di prigione

Con gli occhi spalancati e le labbra di silicone

Dammi un po’ di te, un pezzo dei Blur, un locale da spaccare

(Fammi vergognare)

(Perché) in giro non c’è niente di che

In provincia la nebbia è la stessa dal 2003

Scrivo dentro un garage

La mia testa è un collage

Di canzoni e momenti tristi

Ho finito le chance

Per chiederti se

Mi porti via da me

Via da me

Via da me

Dai miei incubi e dai miei vizi

(Un, due, tre, qua-)

C’è una novità, un governo punk

Lanno che verrà me ne vado un anno al mare

(Sotto il temporale)

Stamattina io mi lavo i denti col gin

Metto i soliti jeans

Sono un nomade in un attico chic

(Ma non abitavi a Beverly Hills?)

Ti pare

Parliamo damore in mezzo a una rivoluzione

Ti pettini i capelli con una calibro 9

Metti un altro film, un pezzo dei Queen

Metti che finisce male?

(Ma non ci pensare)

(Perché) in giro non c’è niente di che

In provincia la nebbia è la stessa dal 2003

Scrivo dentro un garage

La mia testa è un collage

Di canzoni e momenti tristi

Ho finito le chance

Per chiederti se

Mi porti via da me

Via da me

Via da me

Dai miei incubi e dai miei vizi

Governo punk

Questa città sembra una maledizione

Restiamo qua, fermi a guardare

Un tramonto in televisione

Governo punk

Questa città sembra una competizione

Restiamo qua, fermi a guardare La nostra generazione

(Un, due, tre, qua-)

Scrivo dentro un garage

La mia testa è un collage

Di canzoni e momenti tristi

Ho finito le chance

Per chiederti se

Mi porti via da me

Via da me

Via da me

Dai miei incubi e dai miei vizi.

Foto di copertina: Fb. Eugenio Giani

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