Nei giorni della Pasqua ortodossa, Alma è costretta a tornare nella sua città natale per raccogliere l’inaspettata eredità del padre. Un lascito che le chiede di fare i conti con il sangue, il passato, i morti e le radici; “quel genere di cose che stanno sepolte sotto terra”, quel genere di cose che lei ha scelto di abbandonare e tentato di dimenticare.
Con Alma, Federica Manzon ha scritto un romanzo dove l’identità, la memoria e la Storia - personale, familiare, dei Paesi - si cercano e si sfuggono continuamente, facendo di Trieste un punto di vista da cui guardare i nostri difficili tentativi di capire chi siamo e dov’è la nostra casa. E con questo romanzo ha vinto il premio Campiello 2024.
Federica Manzon è un'autrice italiana. Collabora con l'organizzazione del festival letterario Pordenonelegge ed è redattrice di “Nuovi Argomenti”. È direttrice editoriale di Guanda, dopo essere stata editor della Narrativa Straniera a Mondadori e successivamente docente e responsabile della didattica presso la Scuola Holden di Torino. Tra i suoi titoli, “Come si dice addio” (Mondadori, 2008), “Di fama e di sventura” (Mondadori, 2011), libro finalista al premio Campiello, “La nostalgia degli altri” (Feltrinelli, 2017), “Il bosco del confine” (Aboca, 2020).
Giovedì 21 novembre alle ore 21.00 c/o Libri e persone via del Giglio 53 Empoli.