Franco Burresi ricorda la professoressa Francesca Allegri

Franco Burresi ricorda la professoressa Francesca Allegri
francesca allegri
Ci sono persone che non dovrebbero morire mai, perché la loro scomparsa lascia inevitabilmente un grande vuoto

Ci sono persone che non dovrebbero morire mai, perché la loro scomparsa lascia inevitabilmente un grande vuoto. Una di queste è la professoressa Francesca Allegri, una delle figure più significative e brillanti della cultura valdelsana. Docente di lingua e letteratura latina ed ex-direttrice della Biblioteca di Casa del Boccaccio, ha ideato e coordinato il progetto “Le Case della Memoria” per la Regione Toscana. E’ stata collaboratrice della rivista “De strata Francigena” , del Centro Studi Romei ed autrice di molti libri, come “Boccaccio e Francigena” (2008), “Storie, misteri e leggende lungo la via Francigena” (2009), “Donne e pellegrine, dall’antichità al medioevo” (2012), “Fuori dall’ombra. Le donne nel retroscena della Grande Storia” (2017),“Voci dal silenzio” ( 2019),“Sante prime donne libere. Scelte di vita oltre il loro tempo” ( 2021),“Dante: le muse e le lettrici” (2021).

Io l’ho conosciuta attraverso due interviste realizzate sul sito Valdelsa Letteraria relative al mio libro sulla Poggibonsi del Settecento, tramite la lettura di un paio di suoi libri dedicati alla condizione della donna nella storia e ascoltando alcune sue presentazioni di libri e conferenze. Poco per conoscere una persona, eppure questo mi è bastato per capire le sue eccezionali capacità di comprensione, disponibilità all’ascolto, rispetto per le idee altrui, oltre che le sue grandi doti culturali. Recentemente avrebbe voluto farmi una nuova intervista a proposito di una piccola ricerca fatta su di un episodio della storia di Poggibonsi, ma capì subito la mia naturale ritrosia a mettermi troppo in evidenza e accantonammo di comune accordo l’idea. Oggi è un giorno veramente triste per me e, credo, per tante persone che hanno avuto modo di conoscerla. Con la scomparsa di Francesca Allegri il territorio della Valdelsa, e non solo, è senza dubbio più povero.

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