Se c'è un filo rosso che ha unito tanti territori della Toscana, a seguito dell'alluvione dello scorso 2 Novembre, è senza dubbio il tema della solidarietà. Associazioni, gruppi giovanili, semplici cittadini si sono uniti e sono partiti da ogni angolo della regione per andare in soccorso delle popolazioni più segnate dall'evento calamitoso. Fucecchio, uno dei comuni più colpiti nel Valdarno inferiore, ha ricevuto tanta solidarietà dalle comunità vicine e non solo ma i propri cittadini non sono stati soltanto soggetti passivi della solidarietà. Nonostante la situazione difficile in tanti sono partiti alla volta degli altri comuni teatro dell'alluvione, per portare un aiuto a quelle persone che hanno perso tutto o quasi a seguito degli allagamenti. E' il caso di un gruppo di studenti dell'Istituto Checchi che hanno deciso di aiutare una delle comunità più colpite, quella di Campi Bisenzio. Muniti di stivali di gomma e guanti ieri mattina si sono messi in viaggio verso la piana fiorentina per portare il proprio aiuto e liberare le abitazioni e le aziende alluvionate. Un esempio di altruismo che anche il sindaco di Fucecchio, Alessio Spinelli, ha voluto sottolineare.
“Questi giovanissimi ragazzi - ha detto - ci dimostrano ancora una volta quanto la nostra comunità sia solidale e sempre pronta ad aiutare il prossimo. Hanno sentito il bisogno di portare il proprio contributo in una delle realtà più colpite, in un luogo dove ad essere colpite non sono state soltanto o principalmente le abitazioni private ma anche tante aziende con il rischio di una ricaduta negativa sullo sviluppo e sull'occupazione. Anche io ieri ero a Campi Bisenzio; ho partecipato all'incontro con il ministro per la protezione civile Nello Musumeci. Un esponente politico senza pudore che si è prodotto in un attacco a tutto tondo alla gestione del territorio in Toscana, proprio lui che è stato presidente di una regione dove l'abusivismo edilizio e la mancanza di opere pubbliche hanno dominato per decenni, nonostante si tratti di una regione a statuto speciale dove i fondi non mancano. E' venuto a fare la predica a noi toscani, gente che, come gli emiliano romagnoli, di fronte a ogni problema ha sempre dimostrato di sapersi rimboccare le maniche e ripartire anche senza l'aiuto dello Stato. Certo stavolta che i danni sono stati gravissimi ci saremmo attesi che un esponente del governo potesse dire qualcosa in più e dare delle risposte ai territori colpiti dall'alluvione piuttosto che prodursi in una ramanzina inutile e provocatoria. Dopo aver sentito le parole del ministro mi sono convinto che avrei fatto meglio ad andare insieme ai ragazzi a spalare il fango piuttosto che stare ad ascoltare quelle ingiuste parole verso un territorio laborioso come la Toscana”.