A Montelupo un evento nel segno della Resistenza e dell’antifascismo. Appuntamento per martedì 25 Luglio 2023 nei locali della Casa del Popolo di Fibbiana a partire dalle ore 19.30 che proseguirà fino a tarda sera. A cena la pastasciutta è offerta a tutti, come fece papà Cervi, (le bevande sono a pagamento).
Oltre alla pasta saranno disponibili a prezzi molto contenuti altri prodotti. È una grande festa che si tiene da molti anni il 25 Luglio presso l’Istituto Alcide Cervi di Gattatico (Reggio Emilia) e da alcuni anni in diverse parti d'Italia. Una ricorrenza all’insegna della condivisione, dello stare insieme, dei valori di antifascismo, libertà, giustizia e democrazia voluta inizialmente dalla famiglia Cervi.
L'Evento in pochi giorni ha raccolto molti consensi: la Casa del Popolo di Montelupo e del Turbone, l'ARCI, il circolo ACLI Aldo Moro di Montelupo, l'ANPI, la CGIL e lo SPI, l'Auser, l'ANED, la Federazione Anarchica Empolese e ultima ma non per importanza la sez. soci Coop locale, che, sensibile come sempre a queste tematiche, fornirà anche parte delle materie prime per la preparazione dei pasti, come in tante altre parti d'Italia. L'iniziativa sarà patrocinata, oltre che dal Comune, dall'Unione dei Comuni Empolesi e dall'Istituto Alcide Cervi di Gattatico(RE), essendo inserita tra le iniziative ufficiali.
L'amministrazione comunale ha concesso il patrocinio all’iniziativa, come spiega il sindaco Paolo Masetti: “Il nostro paese di regge sui valori dell’antifascismo e nasce dalla Resistenza, dalla lotta contro gli oppressori. I fratelli Cervi sono stato un esempio di questa lotta e di questi valori e la rievocazione di una “festa” aperta a tutti, solidale e inclusiva, ci è parso un ottimo modo per ricordarlo e ricordaci da dove veniamo”.
A queste parole fa eco Alessio Falorni, Presidente dell'Unione dei Comuni dell' Empolese: “Ho dato convintamente il patrocinio a nome dell'ente che rappresento perché iniziative come queste sono importanti per ricordare quello che è stato l'Antifascismo anche nei nostri territori, una storia complessa, a causa delle violenze atroci perpetrate dai fascisti. Non ci stiamo a ricordare quel periodo come quello di un governo che ‘ha fatto anche cose buone’. Come non ci sta la nostra repubblica che ha vietato per legge la ricostituzione di un unico partito, quello del disciolto partito fascista. Quel periodo non può essere guardato con la freddezza del tempo che è passato, perché è sbagliato dal punto di vista storico. Senza l'accettazione di questo da parte di tutti non si arriverà mai ad una tanto dichiarata pacificazione, auspicata troppo spesso solo a parole”.
Un po' di storia
Il 25 Luglio del 1943, a seguito della riunione del Gran Consiglio del Fascismo, Mussolini viene destituito e arrestato. Dopo 21 anni terminava il governo del Partito Fascista.
Il Re designò il Maresciallo dell’esercito Pietro Badoglio come nuovo capo del governo.
Nonostante la caduta del Fascismo, la guerra continuava a fianco dei tedeschi: nei giorni successivi l’arresto vi furono numerose sollevazioni popolari.
I Cervi non vennero immediatamente a conoscenza della notizia della caduta di Mussolini perché impegnati nei campi, ma fu sulla via del ritorno a casa che incontrarono numerose persone in festa.
Sebbene sapessero che la guerra non era davvero terminata, decisero di festeggiare comunque l’evento, un momento di pace dopo 21 anni di dittatura fascista. Si procurarono la farina, presero a credito burro e formaggio dal caseificio e prepararono chili e chili di pasta.
Una volta che questa fu pronta, caricarono il carro e la portarono in piazza a Campegine pronti a distribuirla alla gente del paese. Fu una festa in piena regola, un giorno di gioia in mezzo alle preoccupazioni per la guerra ancora in corso: anche un ragazzo con indosso una camicia nera (forse era l’ultima rimasta?) fu invitato da Aldo a unirsi e a mangiare il suo piatto di pasta.
“Su questo esempio di Papà Cervi e nello spirito di massima condivisione, conclude il Consigliere Comunale delegato per la Memoria di Montelupo e della Casa del Popolo di Fibbiana, chiunque volesse unirsi a noi e si riveda in quei valori è il benvenuto”.
“In un periodo storico in cui parlare di antifascismo è quasi un tabù, vogliamo ribadire che quei valori, fondanti della nostra Repubblica e della nostra Costituzione, che sono il più grande risultato della Resistenza sul piano politico e sociale, sono ancora attuali e non ancora realizzati a pieno”.