EMPOLI (3-5-2): Vasquez; Goglichidze (78’ Henderson), Ismajli, Viti; Gyasi, Anjorin (78’ Haas), Grassi, Fazzini (78’ Ekong), Pezzella; Esposito, Colombo (86’ Konate). All. D’Aversa.
A disposizione: Seghetti, Brancolini; Sambia, Pellegri, Cacace, De Sciglio, Tosto, Marianucci.
NAPOLI (4-3-3): Caprile; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno, Spinazzola (59’ Olivera); Anguissa, Gilmour, McTominay; Politano (86’ Mazzocchi), Lukaku (59’ Simeone), Kvaratskhelia (76’ David Neres). All. Conte.
A disposizione: Turi, Contini; Juan Jesus, Rafa Marin, Zerbin, Ngonge, Raspadori, Folorunsho.
ARBITRO: Rosario Abisso di Palermo (Mastrodonato-Scarpa; Sozza; Paterna-Mariani).
AMMONITI: Grassi, Anguissa, Di Lorenzo, Haas.
Al termine delle gara contro il Napoli ha parlato il Direttore Sportivo azzurro Roberto Gemmi.
“Siamo contenti della prestazione e fa piacere poterci confrontare con una realtà molto più qualificata di noi, questo ci inorgoglisce. I punti sono zero e c’è rammarico, però abbiamo fatto tutto il possibile per stare in partita e penso che ci siamo sempre stati. Poi se vogliamo parlare del rigore io non l’ho capito, faccio fatica a capirlo, perché non vedo contatti ma forse ho visto male. Vorrei delle spiegazioni sul rigore. Non c’è per contatto tra Anjorin e Politano, c’è spazio tra i piedi dei due giocatori. Questo comporta un peso nel risultato della partita. Poi, probabilmente, avremmo perso lo stesso ma rigore non ci sembra”.
“Il rigore - ha aggiunto - ha cambiato l’inerzia positiva della gara che stavamo avendo, siamo andati un po’ scemando. Siamo contenti della prestazione ma siamo l’Empoli e dobbiamo pensare anche ai punti perché sono due partite che non ne facciamo. Non dobbiamo cercare alibi ma capire cosa potevamo fare meglio nella situazione che ha portato al rigore, lo prendiamo come un bagaglio di esperienza per migliorare nel prossimo futuro. Dobbiamo cambiare la casella dei punti perché nelle ultime due gare sono stati zero. Abbiamo fatto forse il miglior primo tempo in casa, ripartiamo da qui e dobbiamo cercare di allungare il più possibile lo stato di forma che abbiamo”.