E’ scesa in maniera consistenze l’acqua a Campi Bisenzio in provincia di Firenze, che ancora stamani era una delle situazioni più delicate dell’emergenza maltempo in corso in Toscana, con dodicimila persone chiuse in casa, spesso senza energia elettrica, raggiunbili solo con gli anfibi.
Il presidente della Toscana Eugenio Giani lo racconta dopo le sei del pomeriggio, incontrando i giornalisti, appena prima di entrare nella sala della Protezione civile regionale dove è fissata, in video collegamento, la riunione con sindaci e prefetti per far il punto della situazione e discutere di eventuali evacuazioni preventive, su cui deciderà comunque e sempre solo il sindaco.
“L’acqua a Campi Bisenzio è finalmente scesa - dice Giani, tirando un sospiro di sollievo pur consapevole dlela nuova perturbazione in arrivo - ed è scesa grazie anche all’azione delle idrovore che sono arrivate e sono state attivate: trenta solo a Campi, con portata anche di dieci o dodimila metri cubi”. Intanto accanto al centro di accoglienza allo Spazio Reale di San Donnino si sta allestendo un secondo spazio nella palestra della villa a Capalle, in modo da poter evacuare persone fragili ed anziani ferme ai piani alti per offrire loro migliore assistenza e tutti coloro che comunque non se la sentono di stare a casa.
In tutta la regione scendono a questo punto a meno di cinquemila le persone isolate nelle proprie abitazioni, dove si può arrivare solo mezzi anfibi. Poco più di un terzo di quanti ancora si registravano la mattina. La circolazione in autostrada è stata ristabilita ed anche i treni stanno tornando a circolare con normalità.
Giani racconta del sopralluogo fatto oggi a Figline di Prato. “Lì l’acqua ha invaso con violenza le strade, portando via le auto come fuscelli, per l’ostruzione di un ponte pieno di terra”.
Ma non c’è solo l’emergenza alluvione. Nella dichiarazione dello stato di emergenza nazionale alle province finite sott’acqua di Firenze, Prato e Pistoia si aggiungono Livorno e Pisa per le mareggiate. Lucca e Massa Carrara potrebbero accodarsi in un secondo momento. “Nel pomeriggio sono stato a Marina di Pisa - racconta ancora il presidente - per constatare i danni provocati dalle fortissime onde sul lungo mare. Dovremo rifare due scogliere che il mare si è letteralmente portato via”.
“E poi ci sono le frane - aggiunge - che l’acque nei territori collinari e montani sta creando: a Vaiano e Verno ad esempio, ma non solo. La Toscana è bella ed attrattiva, ma purtroppo anche fragile e delicate”.
Nuove idrovore sono in arrivo, per i prossimi giorni. “Il cambiamento climatico in atto sta modificando la tipologia degli eventi a cui dobbiamo opporci - si sofferma l’assessora alla protezione civile, Monia Monni - questo impone un’organizzazione diversa ma anche dotazioni ed attrezzature diverse”.
Dopo la dichiarazione dello stato di emergenza, la Regione può contare al momento su cinque milioni di euro per le spese di somma urgenza e soccorso. Per la ricostruzione e il ristoro dei danni si dovranno attendere le decisioni e stanziamenti futuri del Governo.