Giovedì 13 Giugno 2024 per l’ormai consueto appuntamento settimanale con le conferenze al Cenacolo degli Agostiniani, il curatore della mostra Empoli 1424. Masolino e gli albori del Rinascimento, Andrea De Marchi, parlerà di Masolino partendo dal suo lavoro a fianco di Masaccio sul cantiere della Cappella Brancacci nella Chiesa del Carmine a Firenze.
Il 2 Novembre 1424 Masolino viene pagato dalla compagnia della Croce di Santo Stefano a Empoli per gli affreschi della loro cappella con la Leggenda della vera Croce; il 1 Settembre 1425 il pittore abbandona Firenze per l’Ungheria, lasciando interrotto al registro mediano il ciclo di affreschi commissionato da Felice Brancacci per la cappella di San Pietro al Carmine. Fra questi due termini si colloca questa memorabile impresa che Masolino intraprese da solo, nei registri alti, probabilmente anche prima del Novembre 1424. In poco più di un anno affrontò un’esperienza per lui decisiva perché in itinere gli si affiancò, nel registro mediano, il conterraneo più giovane Masaccio, collaboratore e non allievo, che proseguì da solo nella parte inferiore, pur lasciandola a sua volta incompiuta. L’impostazione iconografica dell’intero ciclo, dovuta a Masolino, dialogava con precedenti illustri, come quello per noi perduto di Giotto nella cappella Giugni in Santa Croce, ma al tempo stesso rispondeva alla volontà di attualizzazione politica di Felice Brancacci, che voleva affermare con San Pietro il primato della chiesa di Roma.
Andrea De Marchi è professore ordinario di Storia dell’arte medievale all’Università degli Studi di Firenze. Studioso di pittura, disegno e miniatura fra gotico e rinascimento, ha curato vari volumi e cataloghi, e ha partecipato alla curatela di diverse mostre, tra cui Fra Carnevale. Un artista rinascimentale da Filippo Lippi a Piero della Francesca (con Keith Christiansen e Emanuela Daffra, Pinacoteca di Brera, Milano e The Metropolitan Museum of Arts, New York, 2004-2005), Da Donatello a Lippi. Officina pratese (Museo di Palazzo Pretorio, Prato, 2013). Attualmente sta concentrando gli studi sulla decorazione delle chiese mendicanti, specialmente francescane, fra Due e Trecento, e sull’evoluzione della pala d’altare fra gotico e rinascimento.