Materassi e materiale tessile abbandonati lungo la Pesa, una denuncia a Montelupo

Materassi e materiale tessile abbandonati lungo la Pesa, una denuncia a Montelupo
carabinieri forestali
Emessa anche una multa di 6.500 euro

I militari della Stazione Carabinieri Forestale di San Casciano Val di Pesa (FI), a seguito di segnalazione della Centrale Operativa Carabinieri di Firenze, che riferiva di un abbandono di materassi e materiale tessile di vario genere in località San Vincenzo a Torri nel Comune di Scandicci, si portavano sul posto ed accertavano, lungo il ciglio di sponda del torrente Pesa, all'altezza del Campo sportivo di San Vincenzo a Torri, la presenza di rifiuti speciali non pericolosi costituiti da numerosi materassi, due letti con doghe in legno, un divano, alcune tende veneziane parasole e vario altro materiale tessile dismesso.

Al fine di acquisire elementi utili per individuare gli autori dell'abbandono, i militari procedevano all'ispezione dei rifiuti abbandonati e rinvenivano una scatola di cartone per imballaggio riportante il nome di una società di Montelupo Fiorentino.

Il titolare della ditta, sentito in merito all'abbandono dei rifiuti riconducibili alla sua attività, ammetteva di avere autorizzato al ritiro una persona di sua conoscenza. Il produttore/detentore dei rifiuti non si era preoccupato di verificare se il soggetto a cui affidava i rifiuti fosse autorizzato alla gestione degli stessi né di sapere quale sarebbe stata la loro destinazione finale.

E’ stato dunque segnalato all’autorità giudiziaria per gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi, ai sensi del Testo Unico Ambientale. Per i rifiuti non pericolosi verranno applicate le prescrizioni previste dal TUA, applicabili alle ipotesi contravvenzionali che non hanno cagionato danno o pericolo concreto e attuale danno alle risorse ambientali, urbanistiche o paesaggistiche protette.

Al responsabile spetta provvedere alla rimozione dei rifiuti entro un tempo indicato dalla p.g. dopodiché viene disposta l’ammissione al pagamento, in sede amministrativa, di una somma corrispondente a un quarto del massimo dell’ammenda stabilita per la contravvenzione commessa (in questo caso 6.500 euro) che consente l’estinzione del reato contravvenzionale.

Il pagamento entro 30 giorni dalla notifica viene comunicato al Pubblico ministero ai fini dell’archiviazione del procedimento penale. Laddove risultasse il mancato pagamento della somma nei termini indicati, viene informato il Pubblico Ministero per il proseguo del procedimento penale.

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