Misericordia di Empoli: in aumento il numero delle persone accolte per il servizio di Emergenza Freddo

Misericordia di Empoli: in aumento il numero delle persone accolte per il servizio di Emergenza Freddo
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L'Unità di Strada ha dato assistenza a 48 cittadini e 56 hanno trovato accoglienza nell'Asilo Notturno

Tempo di bilanci per il servizio Emergenza Freddo che nell’inverno 2023-2024 ha visto l’attiva collaborazione tra la Misericordia di Empoli, la Società della Salute Empolese Valdelsa Valdarno e il Comune di Empoli. Il programma, come di consueto, ha chiuso i battenti con l’inizio della primavera, lo scorso 15 marzo, e tornerà nel mese di novembre.

Il progetto prevede l’assistenza ai senza fissa dimora che si trovano nell’empolese sia con l’Unità di Strada attiva dal 14.12.2023, sia con l’Asilo Notturno aperto dal 15.11.2023 nei locali della ex scuola materna in via Val d’Orme nella frazione di Casenuove a Empoli, che offre 17 posti disponibili.

I dati dell’inverno 2023-2024 sono sostanzialmente stazionari per quanto riguarda l’unità di strada: 48 persone assistite (lo stesso numero del 2022-2023), 106 giorni di servizio (erano 109), con 32 uscite serali (erano 48), ma con un incremento del supporto fatto di 74 ore di servizio (erano 43) e 30 volontari (erano 18) che hanno percorso 512 chilometri (erano 438). Numeri in aumento, purtroppo, per l’asilo notturno che con 4 operatori ha registrato 56 ospiti accolti, a fronte dei 43 dell’inverno precedente, con 7 donne e 49 uomini con un’età media intorno ai 24/25 anni, mentre le donne hanno registrato mediamente un’età fra i 45 e 70 anni, gli stranieri sono stati 42, principalmente originari del Marocco, Romania e Albania e 14 i cittadini italiani.

“Un dato negativo che certamente deve far riflettere e agire sempre di più -sottolinea il Governatore della Misericordia Pierluigi Ciari- ma che porta anche un po' di luce, ci dice che più persone in stato di bisogno hanno voluto accettare il nostro aiuto. Abbiamo teso la nostra mano e loro l’hanno accettata, un gesto non banale e non scontato. Ognuno di loro ha una storia diversa di disagio, di dolore, di abbandono, ma sanno che alla Misericordia c’è un posto sicuro e caldo dove trovare riparo e accoglienza non solo durante l’inverno”. 

Un impegno importante che la Misericordia di Empoli ha messo in azione grazie ai volontari, ma anche potendo contare sui cittadini e sulle attività dell’empolese che non hanno fatto mancare il loro supporto come spiega David Manini, responsabile area sociale della Misericordia di Empoli: “Sono molte le attività commerciali che ci hanno aiutato. Il ristorante Sant’Andrea ha fornito il pranzo di Natale e il Cenone di San Silvestro, inoltre alcuni bar ci hanno donato spesso paste e salati da offrire. Criticità ci sono ovviamente state, ma la collaborazione dei vari operatori con gli Assistenti Sociali della SDS, le forze dell’ordine e anche una sincera disponibilità da parte dei cittadini ha aiutato a smorzare o prevenire alcune problematiche che potevano crearsi. Molte le storie che abbiamo incrociato- continua Mannini- da chi ha perso il lavoro, a chi è rimasto senza famiglia per un grave lutto e sta cercando di trovare un asse centrale nella vita per ripartire”.

Fondamentale ancora una volta si è dimostrata la collaborazione con i vari enti che partecipano al progetto: grazie al Servizio Sociale della SDS alcune persone sono state prese in carico e aiutate concretamente con ospitalità in vari centri di accoglienza, e due persone sono state ricoverate per gravi patologie croniche che non curavano più da tempo.

Indispensabile per la buona riuscita del servizio è stata anche la costante cooperazione con l’Unità di Strada, seguita sempre dai volontari della Misericordia di Empoli, che permette di verificare segnalazioni fatte dalla cittadinanza e interviene in modo tempestivo.

Il ruolo degli operatori è complesso come racconta Gianni, uno dei volontari della Misericordia che ha partecipato all’Unità di Strada: “Le uscite dei volontari si tengono solitamente dalle 21/21.30 alle 23 e hanno lo scopo di monitorare zone sensibili in cui molto spesso sono già state segnalate delle presenze. Ciò che ci troviamo davanti non è prevedibile, ma il comune denominatore è la marginalità e la solitudine. Le persone che incontriamo molto spesso sanno già chi siamo, alcune volte sono lì ad aspettarci, altre persone invece non vogliono aiuto. Per questo dobbiamo approcciarci con molta delicatezza, in modo da rispettare il volere e la determinazione personale di tutti, anche di coloro che preferiscono vivere in strada e rifiutano ogni tipo di ospitalità. Il compito a cui siamo chiamati come volontari della Misericordia è anche quello di accettare di poter dare aiuto e supporto porgendo “semplicemente” una tazza calda o lasciando un pacco con delle vivande. Come volontario ho vissuto un’esperienza importante che porto dentro, e ho maturato ancora di più la consapevolezza che tutti possiamo fare qualcosa di utile per donare solidarietà, vicinanza e un sorriso”.

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