Officina della memoria a San Miniato, successo della festa dedicata ad amministratori e amministratrici

Officina della memoria a San Miniato, successo della festa dedicata ad amministratori e amministratrici
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Giglioli: ''Importante omaggiare tutti coloro che hanno contribuito a creare la San Miniato di oggi''

Una cerimonia molto partecipata ed emozionante quella che si è svolta nel ricordo degli amministratori e delle amministratrici di San Miniato che, dal 1944 ad oggi, hanno contribuito a costruire la democrazia e a rafforzare la Costituzione repubblicana su questo territorio. La platea dell’Auditorium Crédit Agricole era gremita di persone, non solo storici amministratori e amministratrici, ma anche familiari ed eredi di coloro che hanno vissuto i passaggi più importanti di questi otto decenni di vita amministrativa della Città della Rocca. “L’Officina della memoria a 80 anni dalla Liberazione (San Miniato 1944-2024)” è il titolo dell’iniziativa organizzata dal Comune di San Miniato e dall’ANPI di San Miniato, in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza (Istoreco).

La cerimonia si è aperta con gli interventi istituzionali del sindaco di San Miniato Simone Giglioli, di Matteo Betti presidente del consiglio comunale di San Miniato, di Andrea Morandi vicepresidente di Istoreco Toscana e del presidente dell’ANPI di San Miniato Delio Fiordispina, anche autore del libro Le vie della memoria e della democrazia. La toponomastica di San Miniato per la libertà, volume che è stato dato in omaggio a tutti gli amministratori e le amministratrici e ai familiari o agli eredi presenti all’evento.

Da parte del sindaco Giglioli è stata donata una pergamena commemorativa ai familiari e agli eredi della prima giunta insediata dagli alleati il 5 agosto 1944, di cui facevano parte il sindaco Emilio Baglioni e i membri Alessio AlessiGiulio Buggiani, Gino Giunti, Fioravante Mori (ex comandante partigiano), Ermanno Taviani (padre dei fratelli Taviani) e Genesio Ulivelli. Un riconoscimento speciale è stato attribuito agli eredi e familiari dei sindaci deceduti e ai sindaci ancora viventi: Concilio Salvadori sindaco negli anni 1945/1946, dal 1951 al 1954 e dal 1956 al 1958; Aurelio Giglioli sindaco nel 1946, Bruno Falaschi sindaco dal 1946 al 1951, dal 1954 al 1956 e dal 1960 al 1964), Benito Baldini sindaco dal 1958 al 1960; Nello Baldinotti sindaco dal 1964 al 1975; Luciano Nacci sindaco dal 1975 al 1985; Pier Luigi Tonelli sindaco  dal 1985 al 1990; Alfonso Lippi sindaco dal 1990 al 1999; Angelo Frosini sindaco dal 1999 al 2009 e Vittorio Gabbanini sindaco dal 2009 al 2019. 

Menzione speciale per il consigliere e la consigliera viventi eletti più lontani nel tempo: premiati a pari merito Bruno Spagli e Renzo Ulivieri, eletti nel consiglio comunale del 1965, e Terzilia "Lia" Bertini e Alessandra Starnini elette entrambe nel 1975.

"Era importante, nell'anniversario tondo degli 80 anni dalla Liberazione della nostra città, di rendere omaggio a tutti coloro che, nei decenni, hanno contribuito a creare la San Miniato di oggi, una città prospera, dinamica, una città del buon vivere che guarda al domani ma che non dimentica la propria storia e le proprie radici - ha dichiarato il sindaco Simone Giglioli -. A partire dagli difficili del dopoguerra, con la sua comunità lacerata e ferita dalla tragedia della guerra e da un ventennio di dittatura fascista, furono tanti i sanminiatesi che si vollero occupare della cosa pubblica, per contribuire alla ricostruzione del Paese, nella democrazia, nella giustizia e nella libertà. Furono anni duri, caratterizzati anche da scontri politici e ideologici aspri e vivaci eppure ognuno seppe fare la sua parte per rafforzare le istituzioni repubblicane appena conquistate. Un impegno che non è mai venuto meno e che, ci auguriamo, continuerà negli anni a venire. Questa iniziativa si ispira chiaramente alle grandi celebrazioni organizzate dal nostro Comune nel 1984, per festeggiare i 40 dalla Liberazione. Le foto, gli atti prodotti allora e la suggestiva mostra che fu allestita, ci hanno fatto venire la voglia di rinnovare quell'appuntamento, perché la memoria è la bussola più preziosa per orientarsi nel nostro futuro. Spero che, tra altri quarant'anni, possa esserci il terzo evento dedicato alla Liberazione e sono convinto che la San Miniato del 2064 sarà ancora più bella e più viva".

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