Premio Pozzale Luigi Russo, podio tutto al femminile: premiate Ballestra, Calandrone e Scego

Premio Pozzale Luigi Russo, podio tutto al femminile: premiate Ballestra, Calandrone e Scego
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Cultura protagonista nella Sala Maggiore della biblioteca 'Fucini'. La sindaca Barnini: ''Un premio che ha segnato la storia culturale di Empoli''

In settant’anni, questo premio ha saputo segnare la storia culturale di Empoli, è l’istituzione più longeva, ha saputo trasformarsi senza mai affievolirsi. Anzi, ha saputo gemmare altre iniziative, restando fiore all’occhiello di tutte le politiche culturali di promozione della cultura che l’amministrazione porta avanti. Raccontarlo è una forte emozione”. Un'emozione autentica, quella nelle parole della sindaca di Empoli, Brenda Barnini. La stessa percepita nella Sala Maggiore della biblioteca comunale Fucini, gremita per la cerimonia di premiazione della 70esima edizione del Premio Pozzale Luigi Russo, nel pomeriggio di oggi, sabato 2 dicembre 2023. Un'istituzione culturale della città ma anche di respiro nazionale che, edizione dopo edizione, è riuscita e riesce sempre più a dialogare con cittadine e cittadini, a partire da studentesse e studenti empolesi. Un evento dove libri, autori ed autrici sono assoluti protagonisti, fin dagli incontri che, aspettando la cerimonia di premiazione, hanno visto le vincitrici condividere riflessioni e approfondimenti sulle loro opere in iniziative riservate alle scuole o aperte a tutta la cittadinanza. In questa edizione, e per il secondo anno consecutivo, a essere premiate sono state tre scrittrici: Silvia Ballestra con “La Sibilla. Vita di Joyce Lussu” (Editori Laterza, 2022), Maria Grazia Calandrone con “Dove non mi hai portata. Mia madre, un caso di cronaca” (Einaudi, 2022) e Igiaba Scego con “Cassandra a Mogadiscio” (Bompiani, 2023). La cerimonia di consegna del premio ha di fatto aperto "La Notte del Pozzale" dove anche la musica del Pontormo Sax Quartet, le suggestioni di sabbia di Ines Cattabriga e il teatro hanno omaggiato le settanta edizioni del Premio, tutto negli spazi della 'Fucini' che negli anni ’50 ospitò a più riprese le premiazioni del riconoscimento culturale.

Finalmente abbiamo riportato il Premio Pozzale a casa - ha sottolineato la sindaca Barnini nell’intervento di apertura della serata - questa sala, che avete visto scorrere nelle immagini di presentazione del Premio nella sua veste storica, non aveva più visto questa cerimonia, da anni. E questo ritorno, secondo me, chiude il cerchio delle iniziative promosse in questi anni e anche di come abbiamo cercato, grazie al grande impegno di giuria e comitato, che ringrazio, di prendere per mano il Premio Pozzale, cercando di tenere i piedi piantati nella sua storia, importante, ma allo stesso tempo facendo un passo in avanti nel presente, per dargli un futuro. E’ grazie al premio se la città ha potuto conoscere e intessere relazioni con tantissimi intellettuali. Le opere vincitrici, i loro autori e le loro autrici sono un pezzo della storia della città, grazie a un premio che rappresenta a pieno l’idea che abbiamo di cultura: qualcosa che serve a curare l’anima”.

In platea, oltre a rappresentanti della giunta, del consiglio comunale e delle autorità, i membri della giuria e del Comitato organizzatore del Premio che, nel corso degli anni, ha visto a Empoli grandi protagonisti del panorama culturale italiano. Una dopo l'altra, le autrici vincitrici sono state accolte sul palco dal conduttore, giornalista Rai, Andrea Marotta, per raccontare le loro opere e raccogliere i meritati applausi, prima del momento della consegna del premio, consegnato loro dalla sindaca Barnini e dall’assessora alla Cultura del Comune di Empoli, Giulia Terreni. Un momento nel quale le tre scrittrici hanno voluto lanciare un messaggio di pace per tutto il mondo, mostrando una bandiera della Pace. Doppio riconoscimento per Maria Grazia Calandrone, alla quale è stata consegnata anche la menzione speciale Selezione dei lettori, assegnata dalla giuria popolare composta da lettrici e lettori che hanno voluto dire la loro nel corso delle scorse settimane attraverso il portale web del Pozzale o facendo tappa nelle librerie cittadine o in biblioteca.

Terminata la cerimonia di premiazione, trasmessa in diretta su Canale 88 dove sarà possibile rivederla in replica domani, 3 dicembre, alle 21 e il 4 Dicembre alle 11.50 circa, spazio a un rinfresco con tanto di brindisi alla storia della manifestazione per poi accendere i riflettori sull’incontro teatrale “Aiutami a dire la memoria!” di e con Giorgio Scaramuzzino, immagini di Ines Cattabriga, liberamente tratto da “Madama Pozzale” di Stefano Massini.

AL CENTRO*EMPOLI

Nello Spazio Soci Bibliocoop del Centro*Empoli resta visitabile fino all'8 dicembre, nei giorni e negli orari di apertura del Centro*Empoli, il percorso espositivo realizzato da Unicoop Firenze in occasione delle settanta edizioni del Premio Pozzale: attraverso sedici pannelli, racconta le varie edizioni del Premio, dal 1948 a oggi. In ogni pannello si dà rilievo alla Giura e alle opere vincitrici. Il tutto grazie a un lavoro di ricerca sui documenti d'archivio, di cui sono state recuperate alcune immagini.

LA GIURIA DEL PREMIO

L’attuale giuria del Premio è composta da Roberto Barzanti, Matteo Bensi (presidente del Comitato organizzatore), Giuliano Campioni, Laura Desideri, Giuseppe Faso, Alfonso Maurizio Iacono, Giacomo Magrini, Cristina Nesi, Evelina Santangelo, Alessandra Sarchi e Virginia Tonfoni.

LA STORIA DEL PREMIO

Giunto quest'anno alla 70esima edizione, il Premio nasce nel 1948 per volontà della sezione del Partito Comunista della frazione di Pozzale, nell'ambito della festa della stampa comunista. Trova le radici nei valori della Resistenza auspicando l'incontro tra intellettuali e lavoratori, un simbolo della volontà di ripartire socialmente e culturalmente dopo i dolori e la distruzione della Seconda Guerra Mondiale. Il premio ha un suo comitato organizzatore e una giuria che fin dagli inizi ha visto come componenti intellettuali di grande livello, da Romano Bilenchi e Sibilla Aleramo a Cesare Luporini, da Silvio Guarnieri a Cesare Garboli. Luigi Russo ne ha fatto parte dal 1952. Dopo la sua morte, avvenuta nel ’61, per l'affetto e la partecipazione che il critico aveva dimostrato verso questa istituzione e la sua gente, il Premio viene a lui intitolato: Pozzale-Luigi Russo.

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