Pub e locali notturni del centro empolese sempre più vittime di atti vandalici, risse e furti

Pub e locali notturni del centro empolese sempre più vittime di atti vandalici, risse e furti
empoli
Un'analisi del cambiamento sociale e di gestione delle situazioni a rischio nei locali empolesi nel corso di questi ultimi anni

Le giornate si sono accorciate, la notte si è allungata e lo spauracchio del buio avanza sempre di più nell’inverno. Le scorribande, furti, risse e spaccio sono sempre più presenti nelle strade empolesi e non è sufficiente la stanchezza della notte per andare a dormire e placare i comportamenti squilibrati mossi probabilmente da povertà e disagio sociale. Nemmeno quando i muri vengono abbattuti per eliminare la paura e alcuni atteggiamenti pericolosi.

Non sorprende che in questo clima siano aumentati tali episodi anche in zone più ravvicinate ai locali notturni, se non addirittura nel pieno delle attività, mettendo in pericolo il personale durante le ore lavorative e i clienti degli stessi, vedi il caso di un noto pub in Piazza G. Guerra.

Ecco perché abbiamo voluto chiedere direttamente ad uno dei gestori del pub in questione su cosa secondo il loro punto di vista è cambiato nel corso del tempo, quali protrerebbero essere le possibili soluzioni e quali sono i loro desideri futuri. “Sicuramente questa situazione è cambiata in modo negativo nel corso del tempo, in particolar modo da dopo il covid e da tutti i punti di vista. Pensiamo ai rapporti interpersonali: le persone trovano sempre più difficoltà a relazionarsi tra di loro, ad essere empatici e predisposti con il prossimo, c’è una sorta di insofferenza e persino i clienti hanno cambiato il loro modo di relazionarsi con noi. Ecco, provate a pensare a tutto questo traslato su soggetti fragili, casi speciali ed estremi, divenuti ancora più problematici con l’innalzamento della soglia di povertà, che porta a poche vie d’uscita: lo spaccio, le risse, l’aumento della criminalità, i furti, i regolamenti di conti. Ci ritroviamo ormai da molto tempo a fronteggiare una situazione che ovviamente ci siamo ritrovati tra capo e collo senza avere gli strumenti e i giusti aiuti per risolverli. Ovviamente il nostro obiettivo non è quello di calcare di continuo questi fatti, ma di garantire al 100% una situazione in cui poter lavorare al meglio e garantire sicurezza ai nostri dipendenti e offrire ai nostri clienti un servizio ottimale”.

Secondo voi cos’è che manca? Controlli? Interventi da parte delle forze dell’ordine? Il problema è più ampio?
“Facciamo ripetutamente denuncia, ma quando vedi che comunque sono sempre le stesse persone, persino note alle forze dell’ordine, ti senti inerme anche di fronte a questa situazione. Ci vorrebbe certezza delle pene, non aumentare i reati come ha fatto questo governo; se le carceri sono piene e aumentano i reati, ma non aumentano le forze dell’ordine, se la base culturale con cui è necessario contrastare queste cose non migliora, la punizione non basta. E necessario andare a vedere perché c’è tutto questo malessere. Chi si occupa di politiche sociali dovrebbe responsabilizzare di più questi soggetti a rischio e fragili per evitare che si avvicinino alla delinquenza per la disperazione”.

Quali potrebbero essere altre possibili soluzioni?
“Noi sicuramente ci auguriamo e speriamo che nasca una rete consolidata tra locali dello stesso vicinato, per far fronte alle difficoltà e non essere soli, ma avere un confronto e un po’ solidarietà tra gestori dei locali non è semplice. Noi in fin dei conti siamo un punto di riferimento nella nostra zona, rappresentiamo un punto di luce e un posto sicuro fino a tardi, organizziamo musica live ed eventi che movimentano anche la vita culturale empolese e non solo. Quando sono successi gli ultimi episodi siamo stati noi in prima persona a salvare la vita al ragazzo aggredito. Immaginatevi se fossimo stati chiusi? La soluzione quindi non è né la chiusura definitiva, né la chiusura anticipata, in quanto come abbiamo visto non ha risolto i problemi sopracitati, ma anzi ha creato sempre più luoghi spopolati, silenziosi e bui, che possono diventare punti come detto in precedenza di spaccio ecc… e alla fine tutto questo si riversa sugli altri luoghi, quelli aperti. Per questo vediamo tra le soluzioni più valide ed immediate una presenza maggiore delle forze dell’ordine sul territorio e in un aumento dei controlli”.

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