Si è svolto pacificamente il presidio “Riprendiamoci Castello” nella serata di lunedì 11 Settembre nel centro di Castelfiorentino. Un’iniziativa spontanea lanciata sul web da Vincenzo Tricarico, che si è concretizzata nella presenza di 200 persone circa presenti ieri sera secondo gli organizzatori, per chiedere maggiore sicurezza e ‘serenità’ del vivere quotidiano.
Nonostante i depistaggi, la concomitanza delle raccolte firme e il tentativo di attaccare etichette politiche, la serata si è svolta in maniera tranquilla e pacifica, presidiata dalle forze dell’ordine per il tragitto percorso, con partenza alle ore 21.00 davanti al Teatro del Popolo, fino ad arrivare alla stazione alle 22.00.
Un’occupazione simbolica, senza nessun comizio politico, né presenza di partiti. Un’iniziativa nata dai cittadini stessi e da chi porta avanti le attività commerciali del centro, gestori dei bar, negozi di abbigliamento e parrucchieri, ovvero coloro che con la loro presenza permettono di avere un centro illuminato e vissuto.
Una manifestazione per affermare il diritto delle attività commerciali di restare aperte anche a tarda sera, creare punti di ritrovo o anche girare tranquillamente la mattina presto per andare a prendere il treno o tornare la sera tardi dalla stazione dopo una giornata di lavoro, di avere un centro come altre cittadine della Val d'Elsa: vivibile.
Una presenza quella di ieri sera che potrà avere un messaggio chiaro non solo per il sindaco, ma anche per il Prefetto e le Forze dell’Ordine. Una problematica che non si focalizza sulla gestione dell’amministrazione comunale ma su un problema di livello nazionale che si ripercuote poi a livello locale.
I partecipanti sono stati soddisfatti e hanno dichiarato che questo è solo un punto di partenza per far sì che Castelfiorentino torni un luogo sicuro, abitabile e vissuto.
Prevista per le prossime settimane una fiaccolata.
A tal proposito nel pomeriggio di oggi 12 Settembre Falorni ha parlato a La7: Vigilanza privata a Castelfiorentino, Falorni a La7: ''Nell'immigrazione anche una parte marginale di illegalità''
