Nel corso del consiglio comunale di ieri, durante il quale sono stati approvati alcuni importanti stanziamenti tra cui quelli per il ripristino del manto stradale a seguito della frana in Via Montebono, per la nuova pista di atletica leggera allo stadio Corsini e per l'ampliamento della rete di videosorveglianza, il sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli ha espresso fortissima preoccupazione per" i tagli ai finanziamenti PNRR che il Governo ha deciso di apportare senza confrontarsi con gli enti locali".
Secondo le stime dell'ANCI alla Toscana, rispetto a quanto stanziato, potrebbero essere tolti circa 600 milioni di euro di lavori "spesso già progettati e programmati - ha detto Spinelli - e in alcuni casi, come a Fucecchio, anche già iniziati". Nello specifico il primo cittadino si riferisce ai lavori attualmente in via di completamento in Corso Matteotti, un intervento che rientra in quella misura destinata alla rigenerazione urbana per la quale Fucecchio ha ottenuto 7,9 milioni di euro e con i quali ha previsto e progettato lavori in tutto il centro cittadino. "Se la scure del governo dovesse abbattersi su tutto il capitolo della rigenerazione urbana - prosegue - per noi vorrebbe dire dover rinunciare alla riqualificazione di Palazzo Pretorio, di Piazza Amendola e Piazza Lavagnini, delle Scarelle di via Sant'Antonio sulla via Francigena, di Via Sbrilli, Via Porta Raimonda e di Piazza Padre Ceci. Una perdita enorme sia per il futuro urbanistico della città sia per le implicazioni di carattere sociale che questo comporterebbe. Senza contare tutti gli investimenti di tempo e di personale fatti dall'amministrazione comunale per realizzare i progetti e partecipare ai bandi. Mi chiedo se il Governo si stia rendendo conto del disastro che comporterebbe una scelta di questo tipo. Per non parlare dei contratti già stipulati, delle gare di appalto già svolte e delle ricadute sulle ditte che si sono aggiudicate i lavori. Spero che la presidente Meloni si renda conto che non solo lei si gioca la credibilità con i cittadini ma che mette a repentaglio la credibilità dell'Italia con tutti gli altri paesi europei".