Si è tenuta ieri sera, 8 Marzo, nella giornata internazionale della donna, nella Sala Maggiore della biblioteca comunale Renato Fucini, la terza edizione del Premio “Contessa Emilia”, un premio nato nel 2022 dal contest “Tracce di donne” ideato dalla Commissione Pari Opportunità e dal Comune di Empoli.
“Un Premio speciale, dedicato alle donne, per il quale è stato scelto un nome a memoria di colei - la Contessa Emilia - che nel lontano 1119 concesse, in qualità di moglie del conte Guido Guerra, la realizzazione dell’incastellamento di Empoli intorno alla Pieve di Sant’Andrea, in seguito diventata la Collegiata. Fu grazie a lei, che gli empolesi ebbero una porzione di suolo, dove poter costruire le proprie case ed edificare un nuovo castello”.
Anche quest’anno sono state molte le segnalazioni: 20 per le figure femminili dell’oggi e 8 per quelle del passato.
Una sala piena e attenta, dove sono state raccontate storie di donne normali, storie piccole ma significative, rilevanti per la città di Empoli e che ne valorizzare l’impegno, raccontate attraverso uno spettacolo, caratterizzato da un intervento pittorico/grafico e musicale, pensato su ogni storia e figura femminile presentata, realizzato dalla compagnia teatrale Giallo Mare Minimal Teatro di Empoli.
Per la prima volta inoltre sono state assegnate anche una menzione d’onore a una donna empolese del presente o del passato, che hanno compiuto azioni di straordinario valore verso la propria comunità, “distinguendosi per umiltà, umanità, coraggio, dedizione, lavoro, azioni di contrasto alla violenza di genere, alle disuguaglianze, nonché di generoso e disinteressato impegno verso la propria comunità”.
Molti gli interventi tra cui quello della sindaca Brenda Barnini, l’assessora alle Pari Opportunità, Valentina Torrini, la Commissione Pari Opportunità con la presidente, Maya Albano e le sue componenti che hanno consegnato il premio ad una donna del passato e a una del presente.
“Il premio cresce così come le candidature e ci permette di scoprire figure femminili del nostro territorio che non conosciamo. Un premio della comunità per la comunità. Storie e partecipazione che ci contraddistingue per parlare dei talenti e del coraggio delle donne nascosto dalla società patriarcale che spesso lo nascondono. Pensato come un dono per tutti noi. Ognuno ha il compito di affermare i diritti delle donne, protagoniste della vita economica e sociale della città”.
Tante quindi le storie del presente e del passato presentate dalla voce dell’attrice e regista Vania Pucci, e premiate con una spilla realizzata da un’istituzione dell’artigianato empolese, Alino Mancini.
Si parte con le storie del passato, da quella di Anna Maria Lazzereschi, lavoratrice in confezione. Socia fondatrice del filo d’argento e responsabile della sartoria dell’Auser. Ha creato le bambole pigotte.
Rina Chiarini, ritratta nel murales della stazione di Empoli, premio al valore militare per la partecipazione alla lotta antifascista.
Beatrice Cioffi, nata in una famiglia di esercenti, si è avvicinata all’Arci come operatrice di strada. Specializzata in scienze dell’educazione si è inserita nella cooperativa Geos per i ragazzi diversamente abili.
A seguire Marini Rossana, Naire Cartechini e infine Giovanna Salvadori, la vincitrice del premio del passato, rappresentante politica e sociale dell’empolese. Lavoratrice in fabbrica, diventò sindacalista per i diritti di donne e uomini, per il loro miglioramento lavorativo. Fu la prima donna a ricoprire il ruolo di assessore alle pari opportunità. Istituì la mensa e trasporti per bambini, creò un centro sociale per minori diversamente abili. E nel 1978 dette il via all’apertura degli asili nidi nella città di Empoli favorendo l'emancipazione e l’empowerment delle donne empolesi.
Per le storie di oggi, tantissime le donne raccontate: da Maria Grazia Pasqualetti, fondatrice del corso per adulti della libera età, alla presidente della cooperativa Minerva, Cristina Dragonetti; Giuseppina Maestrelli, distintasi nel campo dell’oncologia e per aver fondato il Centro donna di Empoli. Irene Fallani, per le caramelle. Monica Menichetti ginecologa, per il suo lavoro nel consultorio, mediatrice per i migranti. Rita Fantoni, fondatrice della cooperativa “Noi da grandi”. Simonetta Innocenti, volontaria Cgil e Spi. Eleonora Chiarugi, fondatrice del Coworking di E, uno spazio creato per valorizzare l’intelligenza emotiva e dare la possibilità alle donne di lavorare e gestire la famiglia.
E infine Annamaria Tinacci, operatrice socio sanitaria, che ha ricevuto il premio per il suo impegno nel mondo dell’associazionismo fondando Algea, per sensibilizzare e raccogliere fondi per la ricerca sulla fibromialgia.
La menzione speciale per le donne di oggi è andata ad una giovane ragazza che ha deciso che la violenza e la discriminazione sono una cosa che riguardano tutti: Alice Cioni, studentessa che ha organizzato la manifestazione contro la violenza di genere, organizzata in tre giorni, coinvolgendo ragazze e ragazzi di tutto il territorio. Un gesto a livello istituzionale.
“Con questa menzione e con ciò che siamo riusciti a fare fino ad adesso auspico che siano affrontati questi temi. Chiedo all’amministrazione di poter inserire l’educazione sessuale e di genere nelle scuole. Che ci sia un corpo docente formato a cui rivolgersi per le problematiche affettive e sessuali. Insegnare le basi per vivere in una società diversa da quella di oggi, dove ci vuole più coraggio ad essere donna che uomo”.