Wikipedro racconta Empoli e la sua ''Città del Natale''

Da piazza dei Leoni al Pontormo fino ad arrivare al Natale empolese

Wikipedro a Empoli per raccontare storia, arte e curiosità della città. Dopo l'avvistamento dello scorso fine settimana è stato svelata la sua presenza per le vie della città.

In un video uscito all'inizio della settimana vengono raccontate bellezze e curiosità empolesi a partire da piazza Farinata degli Uberti, il suo ruolo molto importante nella battaglia di Montaperti per arrivare poi all'arte con il Pontormo e il suo curioso diario. Infine, le bellezze di Empoli Città del Natale, che proprio in questi giorni sta illuminando la città a festa. Ne abbiamo parlato con il diretto interessato Pietro Resta, in arte Wikipedro. 

Pietro perché hai scelto Empoli?

Empoli è stato sempre un posto che volevo visitare e approfondire. Su Google se digiti città di Empoli, vengono fuori per la maggior parte notizie riferite alla squadra di calcio. Non fraintendetemi, sono appassionatissimo di calcio, ma anche della storia dei luoghi soprattutto in Toscana. Mi è sempre sembrato strano e ingiusto che Empoli non venisse mai menzionata da nessuno, nonostante abbia una storia millenaria a partire dagli etruschi, ma soprattutto due colossi nella storia toscana come Farinata degli Uberti e Jacopo Carucci, ovvero il Pontormo. Ma non solo, il museo della Collegiata opere del Masolino, e la Collegiata di Sant’Andrea appunto.
Dopo essere stato a Castelfiorentino, qualche giorno dopo il comune mi ha contatto per valorizzare la storia della città e ho colto subito l’occasione per realizzare il video che volevo fare da tempo.

Quanto tempo serve secondo te per visitare la città?

Un paio di giorni sicuramente, prendendola con calma e cogliendo l’occasione anche per visitare qualche borgo vicino. La zona della Valdelsa è bellissima, sia a livello di paesaggio che a livello enogastronomico ed è meno inflazionata rispetto alla Valdorcia o alla Maremma.

Ci puoi raccontare qualche curiosità durante le riprese?

Sì è successa una cosa molto buffa mentre stavo girando parte del video. Durante le riprese una signora ha iniziato a salutarmi e a dirmi “Bada Pablo, guarda c’è Pablo! Bravo Pablo! Ah ti chiami Pedro?! E vien via Pablo/Pedro è uguale. Mi ha fatto molto ridere. Ma soprattutto mi è rimasta impressa l’espressione “in Empoli”. Sono rimasto colpito dal fatto che se sei in centro non si dice “sono in centro ad Empoli” ma “sono in Empoli”. È proprio un modo di dire insita negli empolesi. È stato quindi un ottimo spunto per la fine del video.

Che consiglio daresti per migliorare la città?

Direi solo un appunto per la casa natale del Pontormo, sarebbe bello riempire quella sala di opere che sono a Firenze, sarebbe bello che fossero lì, e avrebbe una risonanza incredibile. Avere le opere originali anche in maniera non temporanea, con una mostra sempre attiva, che cambia. Potrebbe essere un buono spunto ad esempio l’iniziativa “Uffizi diffusi”. Le copie sono fatte bene, sì ma non hanno la stessa magia dell’originale.

Puoi inviare un saluto a Empoli e a tutti i suoi cittadini e cittadine?

Grazie di tutto. Ho ricevuto davvero una grande accoglienza e spero di tornare per un secondo capitolo dato che alcune cose le ho tralasciate e non sono riuscito a fare tutto. Ci vediamo sicuramente nel 2024. Alla prossima!

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